giovedì, febbraio 28, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 01:49
È stato un solco
tracciato all’improvviso
senza certezze,
senza prudenza
nell’ annusarci
d’istinto e di stupore,
in un crescendo
che ha dell’ irregolare.
Forse l’attesa
ci ha visto troppo soli,
forse nel mondo
non sapevamo stare
così distanti
ad aspettarci ancora.
Così prudenti,
così distanti,
così prudenti.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode ruvido
di istinto e sudore.
È stato un lampo
esploso in un secondo
a illuminarti in un riflesso,
quando temevi
tutta la luce intera,
l’iridescenza
della tristezza.
Probabilmente
lasciandomi cadere
a peso morto
al tuo cospetto
avrei sicuramente
permesso la visuale
sulle mie alienazioni,
sui miei tormenti,
sui miei frammenti.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che poi
nell’insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano faccia strage di me
in un incerto compromesso
tra la mia anima e il suo riflesso.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode fragile
di istinto e sudore.
Quanti graffi da accarezzare
per tutti i cieli che possiamo tracciare,
tutte le reti del tuo odore
dentro gli oceani che dobbiamo affrontare.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell’insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell’insinuarti tu sia incantevole.
Ma voglio...
 
sabato, febbraio 23, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 00:59
Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso che c'è, lascia soltanto un impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi, ci resta solo il disegno del tempo.
so che avremmo ancora bisogno di crederci,
e anche se a volte parlarne fa male
so che resta un livido amniotico gelido,
sto percorrendo a ritroso la strada

per noi, ma qui tu scivoli a fondo e non hai
rifugio per sciogliere il peso che c'è
in me è tardi in me

Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso che c'è,lascia soltanto un impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi, ci resta solo il disegno del tempo.

se non posso nemmeno provare più a reggerti
nel vuoto che raschia il tuo sguardo specchiandomi
lasciare che il tempo ora passi sopra di noi
rendermi immobile al flusso dei giorni

tra noi, ma qui tu scivoli a fondo e non hai
rifugio per sciogliere il peso che c'è
in me è tardi in me

Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso che c'è,lascia soltanto un impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi, ci resta solo il disegno del tempo.

sei per me livido amniotico,
sei per me livido amniotico,
sei per me livido amniotico,
sei per me livido amniotico,
sei per me livido amniotico.


Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica
io vorrei tanto capirne di più, vorrei che non pensassi al male
che perso nel sonno più chiuso che c'è,lascia soltanto un impronta nell'aria
oltre a un respiro d'amaro per noi, ci resta solo il disegno del tempo

 
lunedì, febbraio 11, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 00:13

Quando sei nel centro del mondo, se non altro geograficamente, rivaluti ogni tua visione. Quando l'umidità dell'aria supera l'80% rivaluti ogni possibilità di portare lo stesso paio di mutande per più di 1 ora di fila. Per intendersi quella sopra è la panoramica dall'hotel sheraton di Guayaquil, posto in cui il 90% delle persone di qui non potrà mai permettersi. E penso.
 
venerdì, febbraio 01, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 16:39
Io, come cittadino italiano, non voglio nè elezioni anticipate, nè un governo di transizione. Chiedo, come ultimo atto di estrema democraticità, che tutti, e sottolineo tutti, gli esponenti dell'attuale classe politica se ne vadano a casa, in seguito all'oggettiva incapacità di governare uno stato ormai allo sbando. Se e quando capiterà di votare esigo la possibilità di scegliere una figura libera da processi e condanne, che abbia una aspettattiva di vita superiore ai dieci anni e che risponda direttamente delle proprie azioni.

Ribelliamoci ad uno stato che ormai non ci appartiene più!