venerdì, giugno 09, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:39
Eccomi nel nuovo progetto. Un HTPC. Per chi non mastica di inglese o semplicemente non è un malato di tecnologia, HTPC è l'acronimo per Home Theater Personal Computer, cioè un normale (o quasi) computer da casa che fa da videoreglettoredvdmp3decodersatellitareedigitaleterrestre
Partiamo dalla configurazione hardware e dalle foto dell'assemblaggio della scheda madre con dissipatori di calore passivi (senza ventole) perchè il silenzio è la cosa più importante nel mondo dell'intrattenimento casalingo...

Athlon 64 3200+ core Winchester
Dissipatore heatpipe Silverstone (senza ventole)
MSI K8N Neo 2 (nForce3 Ultra socket 393)
1 Gbyte DDR400 Corsair (2x512 dualchannel)
GeForce 6800GT AGP con dissipatore zalman
HD sata 500gb (forse 2 più avanti)
Case stile lettore DVD Silvertone LaScala 10
Masterizzatore DVD DL Plextor
mille altre cazzatine...



La scheda madre originale, col dissipatore per il processore installato. Notare la ventolina a sinistra...piccola ma rumorosissima! Sarà eliminata..uauauaua...


Ecco qui il bimbo che andrà a sostituire la ventolina di sopra...purtoppo è troppo grosso è entra in contatto con la scheda video...quindi andrà adattato (leggi brutalmente segato)
Ecco qui il termine della prima parte...scheda madre a posto con dissi correttamente montati e pronta a rullare...
 
lunedì, giugno 05, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:49
Sono ancora in ginocchio sul pavimento di casa mia, le mani giunte dinnanzi al petto come per ingraziarmi un dio, le lacrime solcano il viso. Un solo problema. Sono passati quasi due giorni. Pietrificato.
Lo spettacolo offertomi, anzi, offertoci, per chi come me fa della velocità una religione, è stato sublime, forse tagliente. Una filosofia.
Ieri sei malati di mente sfrecciavano a velocità di poco subsoniche su pochi cm di gomma, intrecciando traiettorie, disegnando sull'asfalto quello che ben poche persone riuscirebbero persino a tracciare su una tela. Artisti.
Vi ringranzio per la passione e per avermi fatto stare almeno 40 minuti in apnea.
PS: FORZA VALEEEEE!

 
giovedì, giugno 01, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 08:25
A volte basta poco, davvero poco, a commuoversi. Una mail, inviatami da una amica. Eccola qui.

Lo scopo di questa missiva é quello di
rendere giustizia a una generazione,
quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno),
quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori
valere oggi 20 o 30 volte tanto,
e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra,
né abbiamo visto lo sbarco sulla luna,
non abbiamo vissuto gli anni di piombo,
né abbiamo votato il referendum per l'aborto
e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68
ci dicono che non abbiamo ideali,
mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono
e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo,
però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto,
nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto,
e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie,
a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella,
e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi,
ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a
colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta,
a zampa di elefante e con la cucitura storta;
la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche
e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10
anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non
Halloween,
quando ancora si veniva bocciati,
siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2.
Siamo stati etichettati come Generazione X e
abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills
(ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy,
ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie,
abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi,
cantato con Cristina D'Avena
e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona
fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co.
e quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che
nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico.
Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo,
abbiamo visto cadere il muro di Berlino,
e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale;
siamo state le più giovani vittime di Cernobyl;
quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo,
Afghanistan, Iraq, ecc.);
abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia,
senza sapere molto bene cosa significasse,
per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro,

abbiamo giocato a Pac-Man,
odiamo Bill Gates
e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam,
di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e
Terence Hill.
Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen,
e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble,
ma neanche le Hubba Bubba erano male;
al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.

Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare."),
delle sorprese del Mulino Bianco,
dei mattoncini Lego a forma di mattoncino,
dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara,
l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy,
Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim
e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82,
e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono
dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita.
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della
macchina
all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
viaggiavamo in macchina senza cinture,
senza seggiolini speciali e senza air-bag;
facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista.

No avevamo porte con protezioni,
armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i
gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi
e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c'erano i cellulari.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni,
tutti infilati in una cartella che raramente
aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite,
ma non eravamo obesi.
Al limite uno era grasso e fine.
Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere
e nessuno si è mai infettato.
Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola,
cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi,
dolby-surround, cellulari, computer e Internet,
però ce la spassavamo tirandoci gavettoni
e rotolandoci per terra tirando su di tutto;
bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,
acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani!
E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il
sedere e giocando al gioco della bottiglia
o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità
e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

Invia questo a tutti
coloro che hanno avuto la fortuna
di crescere come bambini!!