venerdì, settembre 29, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 15:26
Da oggi ho un nuovo mito. Per favore celebrate anche voi questo deficiente.

 
posted by Fabrizio Giannone at 11:51


Venerdì! Di solito la settimana finisce qui, questa volta no. In ufficio stamattina non passa niente, i pensieri sono lontani e la musica di sottofondo non mi piace! Uffa. Ho voglia di passare avanti. Il progetto InsanePixels in questo momento è la cosa che mi preoccupa/occupa di più, insieme a casetta naturalmente. Comunque sia sono dinuovo nella fase di rifiuto. Qualsiasi cosa mi occupi la testa o il cuore per più di due giorni mi annoia. Così come mi rimbalzano le situazioni troppo gestibili, quelle caotiche e quelle normali. Scazzo. Direi che si chiama così.
E allora alla ricerca di sensazioni nuove, un continuo movimento anche se solo celebrale. In marcia da una vita. E poi la stanchezza, la noia. Nuovamente movimento. Scostante. Immaturo. Immaturo. Immaturo.

Namaste.
Fabrizio "Speruma an bein" Giannone



 
giovedì, settembre 28, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 21:53
Giovedì sera. Sarei dovuto essere nella casetta nuova a montare la doccia, ma il tipo non ne aveva voglia, sarebbe venuto troppo tardi. Allora eccomi davanti al pc in attesa delle 10 per il solito giro in Acqui ascoltando Fat of the land. Nella infinita lista di musica da ascoltare oggi sono finiti anche gli OkGo, appena avrò tempo andrò a comprare il cd.
Finesettimana a Firenze per Giannone, lontano da casa, lontano dal solito weekend. Elettrico. Mi aspettano poche amicizie e moooolto lavoro. Come sempre. Qui il tempo sembra fermarsi e i giorni si rincorrono tutti uguali. Lo specchio è tornato ad essere vuoto. Il cielo nuvolo. O forse è semplicemente arrivato l'autunno a coprirci con la sua coperta.

Ho sempre più bisogno di una birretta. Un bacio fratelli.
Namaste
Giannone "Birrafondaio" Fabrizio
 
posted by Fabrizio Giannone at 12:04
Do what I want cause I can and if I don't
because I wanna be ignored by the stiff and the bored
because I'm gonna.
Spit and retrieve cause I give and receive
because I wanna gonna get through your head what the mystery man said
because I'm gonna.
Hate to say I told you so.
I do believe I told you so.
Now it's all out and you knew cause I wanted to.
Turn my back on the rot that's been planning the plot - because I'm gonna.
No need for me to wait - because I wanna.
No need two, three and too late - because I'm gonna.
Hate to say I told you so.
I do believe I told you so.
Do what I please gonna spread the disease
because I wanna gonna call all the shots for the "No"s and the "Not"s
because I wanna.
Ask me once I'll answer twice cause what I know I'll tell
because I wanna.
Sound device and lots of ice I'll spell my name out loud
because I wanna, oh yeah?
 
giovedì, settembre 21, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 08:30
Giorni speciali, almeno per me. Ogni minuto disponibile lo passo nella nuova casa a cercare di capirne l'anima per farla bella. In corsa tra mobili, elettro- domestici e prodotti per il fai da te, la sento crescere tra le mie mani. Mi riempe.
Ieri sera è stata la volta dell'impianto elettrico, decise le prese di rete, perchè voglio la musica in ogni stanza, eliminate le antenne, perchè voglio una sola televisione (per decidere quale musica suonare)!
Il resto del mondo lì non mi raggiunge e la solitudine non è più così pesante. E' dolce sentirsi abbracciare dall'impegno che ci metto. E' dolce per un pò non parlare più con la testa, ma con le mani. Costruire. Il mio paradiso privato.
 
mercoledì, settembre 20, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:14
Vederti nuda è rievocare la terra.
La terra piana e priva di cavalli.
La terra senza un giunco, forma pura
chiusa al futuro: confine d'argento.

Vederti nuda è comprendere l'ansia
della pioggia che cerca fragili fianchi,
o la febbre del mare dal volto immenso
che non trova la luce della sua guancia.

Il sangue risuonerà nelle alcove
e verrà con spada di folgore,
ma tu non saprai dove si celano
il cuore di rospo o la violetta.

Il tuo ventre è uno scontro di radici,
le tue labbra un'alba senza profilo,
e sotto le tiepide rose del letto gemono
i morti, in attesa del loro turno.
 
lunedì, settembre 18, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 15:19
La musica è quella cosa che muove l'anima. Tutti hanno una colonna sonora, tutti hanno un ritmo, la propria danza. Lui è stata la mia. Ora non lo è più, ma lo è stato. Grazie. Celebrate.
 
posted by Fabrizio Giannone at 09:52
Con un espediente elettrico
risveglio il mio cuore letargico,
smarrito in un sonno dal pigro contorno
una radio frequenza ora oscilla per me.

Diffido dell'etere plastico,
forse piloto un destino romantico,
cerco un libero approccio ad un libero attracco,
una libera radio fa parte di me.

Radioestensioni conducono
magneticamente azioni, (forse perché)
radioestensioni riattivano
inconsapevoli propulsioni,
radioestensioni contagiano
con libere informazioni (anche perché)
radioestensioni si nutrono con
autentiche pulsazioni.

Tra tempeste d' elettromagnetica,
surfando sull'onda più anomala,
c'è gente che smuove colpisce le cose
nella radiofrequenza che oscilla per me.

Colonne sonore in libertà
che tengono sveglia la notte e poi,
riscaldano il giorno ritrovo un contorno,
é saturo, é pregno, é degno di me.

Radioestensioni conducono
magneticamente azioni, (forse perché)
radioestensioni riattivano
inconsapevoli propulsioni,
radioestensioni contagiano
con libere informazioni (anche perché)
radioestensioni si nutrono con
autentiche pulsazioni.


MAGNETICAMENTE AZIONI
ELETTRICHE PROPULSIONI
 
giovedì, settembre 14, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 17:20
Come se non bastasse una vita deludente, un lavoro noioso, l'impossibilità di prendere 15 aperitivi al giorno o 50 birrette, l'incapacità legale di possedere un harem o almeno gestire un bordello, il destino va a privarmi dell'unica soddisfazione della mia misera esistenza...è uscito il nano nuovo!!!! Come posso fare!?!? Delusione....
Comprerò quello da 180Tera per rifarmi...
 
posted by Fabrizio Giannone at 08:41
Ci sono giorni disconnessi. Il tempo oggi non aiuta di certo, neanche il finestrino della macchina rotto che permetteva a grossi scrosci di acqua di invadere il mio spazio personale. Arrivato dalle parti del bar ero bagnato come se fossi venuto a piedi, il problema è che sono salito a Nizza in una comoda Golf. L'auto del medio borghese. Mediocre borghese che puzza di cane bagnato.
Il mio nano e i Pearl Jam mi accompagnano dal parcheggio al cappuccino. Un tizio sulla cinquantina grida nelle mie orecchie che ho passato tutta la vita a lamentarmi che le cose vanno solo male, che ha visto questa vita sprecata e non ha potuto fare altro che scapparne. Mi ingobbisco un pò nel giubbotto, con le braccia belle tese e le mani sprofondano nelle tasche dei pantaloni. C'è un che di grottesco nella musica che ascolto stamattina, non riesco a non ridere. I pensieri sfuggono presto lontano, per fortuna arrivo altrettanto velocemente al bar.
La cameriera continua a sorridermi, io se potessi darei fuoco alla cameriera. Non mi permette di concentrarmi. A cosa stavo pensando? Ordino il solito miscuglio di latte, caffe e bruciato. Arriva quasi immediatamente; mi sono sempre chiesto come facessero, sono arrivato a pensare che dietro il bancone abbiano un miliaio di tazzine già pronte. Disconnesso.
Improvvisamente mi trovo in ufficio, anzi è già un'ora che sono qui. Me ne sono dimenticato. E' passata senza che me ne accorgessi. Inizio a pensare di essere schizzofrenico. Forse dissociato. Uno dei tanti Fabrizio, quello che si preoccupa di tutto, fa due passi fino alla finestra. Un paio di metri più in basso di lui c'è una Golf grigia, la stessa di sempre, piena di acqua fino all'altezza dei finestrini. Se non fosse sua sicuramente ne riderebbe. Un altro Fabrizio pensa che finalmente possiede un inutile acquario. Alla radio suona You Mine Thing.
Io mi sento semplicemente fuori di me. Spero in qualche mail carina, ma la mia box è vuota. Ripenso al colore del grano, alla figura di merda fatta poco tempo fa per aver puntualizzato in un messaggio che a me rimmarrà il colore dell'erba medica, nonostante abbia letto almeno una trentina di volte Il Piccolo Principe. Nonostante ne abbia sottolineato almeno tre diverse ristampe, abbia preso appunti di vita a margine di quelle dolci pagine. Ignoranza spinta, ignoranza sotto vuoto.
La malinconia. Ti culla dolcemente. Si balla come un lento. Parole sante. Vivere una vita non tua, essere ammaestrato e abbandonato. Un tramonto che non ti coccola. Il pianto soffocato stringendo i denti. Mi immagino perso tra le onde a pancia in su. Immagino come potrebbe essere dolce morire. Felicità e realtà. L'amore è ferito. Il lavoro è pesante ma tocca, la poesia finisce e si torna a vivere parzializzati.
Manca il sapore.
 
lunedì, settembre 11, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:26
E' la luce calda e rossa di un tramonto
di un giorno ferito che non vuol morire mai

Sembra quasi la felicità
sembra quasi l'anima che va
un sogno che si mischia alla realtà
puoi scambiarla per tristezza ma
è solo l'anima che sa
che anche il dolore servirà

E' sentire...
... che tutto è sempre uguale
cioè che tutto può cambiare

 
venerdì, settembre 08, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 11:51

Your own personal jesus
Someone to hear your prayers
Someone who cares
Your own personal jesus
Someone to hear your prayers
Someone whos there

Feeling unknown
And youre all alone
Flesh and bone
By the telephone
Lift up the receiver
Ill make you a believer

Take second best
Put me to the test
Things on your chest
You need to confess
I will deliver
You know Im a forgiver

Reach out and touch faith
Reach out and touch faith

Your own personal jesus...

Feeling unknown
And youre all alone
Flesh and bone
By the telephone
Lift up the receiver
Ill make you a believer

I will deliver
You know Im a forgiver

Reach out and touch faith

Your own personal jesus

Reach out and touch faith
 
venerdì, settembre 01, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 17:58
Hey... oooh...
Sheets of empty canvas, untouched sheets of clay
Were laid spread out before me as her body once did.
All five horizons revolved around her soul
As the earth to the sun
Now the air I tasted and breathed has taken a turn

Ooh, and all I taught her was everything
Ooh, I know she gave me all that she wore
And now my bitter hands chafe beneath the clouds
Of what was everything.
Oh, the pictures have all been washed in black, tattooed everything...

I take a walk outside
I'm surrounded by some kids at play
I can feel their laughter, so why do I sear?
Oh, and twisted thoughts that spin round my head
I'm spinning, oh, I'm spinning
How quick the sun can drop away

And now my bitter hands cradle broken glass
Of what was everything?
All the pictures have all been washed in black, tattooed everything...

All the love gone bad turned my world to black
Tattooed all I see, all that I am, all I'll be... yeah...
Uh huh... uh huh... ooh...

I know someday you'll have a beautiful life,
I know you'll be a sun in somebody else's sky, but why
Why, why can't it be, why can't it be mine

Aah... uuh..