martedì, agosto 29, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 15:28
Oggi ho voglia di mare. Dimenticare al sole. Sentire il rumore del mare interrotto solo dai sorsi di una birretta. Invece sono stato inscatolato tutta la mattina in una fonderia, caldo. Insopportabile. Gente sconosciuta, insopportabile. Tutti veramente distanti. Io realmente dissociato. Sento le mille formichine correre apprensive qua e là, preoccupandosi delle loro infinite faccende. Io mi sento più in alto, a pensare ai perchè della vita. Al senso dell'Amore. Anzi, al senso dell'Amare.
Continuo a guardarmi il tatuaggio. Lì, quei pochi centimetri quadrati di pelle, marchiati, pasticciati, a ricordarmi da dove arrivo. Le mie radici. E loro, le diligenti formichine, continuano a ronzarmi intorno. Migliaia di domande inutili, le cui risposte sono davvero troppo banali per essere emesse. Mi sento la persona più antipatica sulla faccia della terra. Forse la sono.
Sogno una spiaggia, una birretta. La solitudine fisica. Quella dell'anima mi ha già toccato. Non sono riuscito a correre abbastanza veloce.
Uno squillo del cellulare mi richiama al mondo, uff, un messaggino inutile. Poi ti chiamo, ora devo tornare sulla mia spiaggia. Lì incontro una Amica. Ieri sono stato bene con te, davvero, oggi non ci parliamo più. Perchè abbiamo litigato. Senza parole ad alta voce, senza impuntarsi. La litigata in silenzio insomma, quella peggiore. La verità. Ci ferisce. Ma è la cosa che ho da darti amica mia, nulla di più che me stesso. E' poco, ma quello ho. Non parliamo. Ti guardo, sei stupenda, ma i miei occhi non specchiano quello che vuoi. Solo la verità.
Anche lei va. Senza salutare. Rimango solo, ma è quello che volevo. Ora siamo solo io e te, la persona più cara che ho sulla faccia della terra. Strano; so di non piacerti, ma stai tranquillo, tu non piaci a me. E' da tanto che andiamo avanti così. Ci hanno obbligato a rimanere assieme per tutto questo tempo, ci credi? Sono quasi 30 le primavere che abbiamo sentito nascere, ed al passaggio di ognuna di esse ci siamo odiati un pò di più, ma allo stesso tempo ti amo. Perchè sei quello che ho. Cerchiamo di chiarirci un pò sui fatti della vita; lasciamo perdere lavoro, soldi, casa: cazzate. Ora si parla di noi.
A che punto siamo della strada da fare? Ti ricordi, l'anno scorso si parlava delle nostre storie d'amore; di quanto inadeguati, lenti, spigolosi ci sentissimo. Era straziante. Mi domanda: oggi quanti passi abbiamo fatto, verso una qualsiasi direzione, ma quanti ne abbiamo fatti? Per Dio, mi sono girato indietro a guardare sulla sabbia, siamo sempre là, dove c'eravamo lasciati un'estate fa. Non siamo cresciuti! Non abbiamo imparato a sentire. Non abbiamo imparato a guardarci dentro, ad ascoltare la voce uno dell'altro. Ed adesso? Chi ci restituirà il tempo perso? Ho bisogno di una birra, di una marlboro.
Ritorno in fonderia, qui nel frattempo la linea di produzione ha reiniziato a funzionare. Ah, che bello, la mia macchina funziona. Chissà il mio amico dov'è? Qui nel mondo reale è difficile che mi venga a parlare. Anzi, fa proprio finta di non vedermi, ma anche lui conosce l'entità del tempo che stiamo perdendo. Spero se ne accorga presto e si decida a prendere un provvedimento. Taglia i rami marci, amico mio. Io non ci riesco. Dobbiamo partire, il mare ci aspetta. A dopo.

Namaste.
 
lunedì, agosto 28, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 12:04
Uff. Fine settimana complicato. Rapporti sociali complicati. Fatica e fastidio.
La nuova settimana potrebbe anche essere meglio della passata, almeno si spera. Stranamente nessuna trasferta è all'orizzonte, ma è meglio dirlo piano. Tutto è calmo. Lento.
Ieri sera ho apprezzato un concerto di persone care (non a me) dedicato a una persona speciale (che non ho conosciuto) che ha deciso di provare un'altra strada. Giusta o sbagliata che sia. Un buon gesto sicuramente (il loro). L'essere stato là mi ha, se non altro, aiutato a placare i sensi di colpa per non avuto voglia di consolare chi allora stava male. Strano però aver applaudito a persone che poco tempo fa mi avrebbero amazzato avessero potuto, senza sapere che in realtà avrei dovuto ammazzarle io.
Spero tutto questo periodo insensato scompaia. Nello stesso modo in cui è arrivato. Silenziosamente. Lasciandomi vergine delle cose del mondo come prima.

You so easily amuse
Like a pantomime
Such a silent crime
You so easily abuse
Lack of confindence
It's your best offense
You so easily confuse
You can't deny it
Still you try to hide it

Faded
So faded
Like a memory gone
There's no recollection

Faded
So faded
Like a forgotten dream
Further than it seems

You so hastily defy
When you think you need it
You find a way to bleed it
You so hastily deny
Pleading innocence
It's your best defense
You so hastily reply
The moment (that) you said it
Already regret it

Faded
So faded
Like a memory gone
There's no recollection

Faded
So faded
Like a forgotten dream
Further than it seems

You so easily amuse
You so easily abuse

Faded
So faded
Like a memory gone
There's no recollection

Faded
So faded
Like a forgotten dream
Further than it seems

Faded
So faded
Like a memory gone

There's no recollection

 
venerdì, agosto 25, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 10:06
24 Agosto 2006
Ore 18:30

Sono agitato. Avrò fumato un centinaio di sigarette in 15 minuti e mi sono praticamente mangiato le dita; ora ho le mani come un tedesco, hai presente quegli esseri che sembrano avere piccole salcicce al posto delle falangi? Solo che le mie sanguinano.
Fra un pò tocca a me. La biondina deve solo fare un ritocchino. Io penso a come sarà dopo. Per tutti alla fine è solo uno scarabocchio, un vezzo estetico. Per me è un cambiamento. Molto più di un simbolo. Ho sempre avuto paura dei passaggi e questo lo è decisamente. Tremo.
Cazzo il mio nome! Entro. Mi fa leggere un foglio sul quale c'è scritto che mi potrebbe cadere il braccio, che potrei morire tra atroci dolori...ma la scelta dei termini su questa specie di contratto dovrebbe tranquilizzarmi. Non ci riesce. Trovo una piccola x. Firmo.
Altro foglio. Sono magiorenne? E se si, dimostro di esserlo? Non saprei, probabilmente no, ma sfortunatamente i miei genitori non ci sono...penso non sarebbero mai venuti. Firma anche qui. Vicino alla dicitura posizione sul corpo segno: avambraccio DX. Uno dei miei migliori amici.
Mia sorella è agitata come me. Sono contento sia qui con me. Fumiamo l'ultima sigaretta. Scelgo il font delle lettere. Chiller. Segno la posizione di quattro iniziali sul disegno che ho portato: A ad est, S a sud, L a ovest infine F a nord. I miei punti cardinali, il posto da cui vengo. La sigaretta è ormai terminata.
Passiamo oltre, il restrobottega. Una piccola stanza mi attende, illuminata da una luce artificiale; la mancanza di finestre mi innervosisce. Sui muri mille disegni di mostri accelerano le paure. Un piccolo tavolo lungo la parete principale è ricoperto da mille attrezzi e dai loro accessori, ma la stanza è dominata da una sedia al proprio centro. Non ho mai visto la sedia di una ginecologia, ma la mia fantasia mi fa correre lì. Ripeto in fondo è solo uno scarabocchio. Già. Uno scarabocchio.
Depilazione dell'avambraccio destro. Lavaggio con alcol. Sottile strato di una sostanza che mi ricorda la vaselina e di conseguenza un periodo passato. Si inizia, ora non si torna più indietro.
 
giovedì, agosto 24, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 15:51
Il giorno passa in fretta,
fra poche ore il mio corpo sarà
indelebilmente macchiato.
per ricordarmi cosa sono stato
chi sono nel vento
quale spirito diventerò nel tempo
le persone care
quelle che dovrei odiare
il sole
che mi devo amare per quello che ho.
Tutto gira intorno
e non ho voglia di soffermarmi
sul resto del mondo
dare attenzione alle iterazioni
ascoltare il flusso.
Oggi è per me.
 
posted by Fabrizio Giannone at 12:25
Ero indeciso sulla canzone di oggi...poi mi è venuto in mente lui, l'uomo che ha i capelli come i miei..alla cazzo di cane! Ricordi piacevoli di momenti non altrettanto dolci...ed ecco la seconda scelta da effettuare...quale tra le sue canzoni? Scielta. Eccola.

Ho qualcosa nella testa
Qualche cosa che non va
La mia vita è su una pista
Non so dove porterà
Ma sono libero, libero
è solo una bugia
Sono il cattivo esempio
Che ti trascina via
Ancora qui
Anche se troppe volte
Mi sono fatto male
Ancora qui
Restare in piedi è facile per me
Sto già bene
Sto già bene
Giro in tondo, cade il mondo
Ma dov'è la novità
Resto a galla, vado a fondo
Chissà quando finirà
Ma sono libero, libero
Il mondo è casa mia
Sono il cattivo esempio
Che ti trascina via
Ancora qui
Anche se troppe volte
Mi sono fatto male
Ancora qui
Restare in piedi è facile per me
Sto già bene
Sto già bene
Ora sai che c'è
Ora sai che c'è
Io non ho più bisogno di te
Sto già bene
 
martedì, agosto 22, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 14:16
Buongiorno mondo, oggi mi sento io!
Non so cosa sia cambiato, sarà semplicemente il numero di birrette che tracanno ultimamente, ma mi sento bene! Sotto il continuo stato di happyhour di questi giorni oggi il cielo mi sorride, mi sono persino dimenticato di essere chiuso in un ufficio mentre fuori ci sono 35 gradi (come quando ero in ferie all'incirca...)
Oggi guido io!

Giannone "Birrafondaio" Fabrizio
 
lunedì, agosto 21, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 08:12
Boot. Colazione all'inutile bar, quotidiano, chiavi, portone e antifurto, scale, clima e pc. Documento delle ore, apertura dell'outlook, eliminare la posta indesiderata, controllare due siti di interesse. Step 7, si rinizia a lavorare. Si ritorna in modalità Manuel, per chi legge Paulo Coelho. E' più difficile di come mi ricordavo. Busy.

Manuel è una brava persona. Ogni mattina dopo aver consumato una breve colazione, guardato il notiziario per essere informato sui fatti del mondo si fionda a lavorare. Qui, sia come colletto bianco sia come manovale, si impegna il più possibile, per far vedere alla società che lui è utile. Tornato a casa ci saranno due figli ad aspettarlo, a questi darà le giuste attenzioni. Certo il tempo sarà poco, la stanchezza è troppa. Lui è un uomo impegnato. La domenica ci sarà la messa e poi il pranzo a casa dei genitori o dei suoceri. Tutti i giorni uguali, tutti i giorni la stessa pesantezza lo accoglie. Lo abbraccia. Fino a quella notte. A quel sogno. Un uomo sconosciuto gli si avvicina e dopo averlo salutato gli fa una semplice domanda. Perchè? Si sveglia di soprassalto, un tarlo si è infilato nella sua mente. Già, perchè? Ma lui è bravo, lo scaccia subito. Torna alla sua vita di persona meravigliosa. Giorno dopo giorno. Anno dopo anno.
I figli di Manuel sono grandi. Lui ha ricevuto il suo compenso per la pensione, un orologio o una cena con i vecchi colleghi. Ora ha molto più tempo da dedicare alla propria vita. Ha scoperto quanto sia difficile curare una pianta, quanto sia difficile far crescere qualcosa che non sia il proprio spirito. Quanto sia inutile minuto dopo minuto controllare che siano sbocciati i fiori. I figli tornano a trovarlo una domenica si una no. Ma sono lontani.
Manuel si spegne dopo aver visto la sua vita passare un secondo dopo l'altro. E' stata una persona meravigliosa. Ma non ha vissuto. L'amore per la propria famiglia lo ha salvato. Ma non ha vissuto.

Reboot. Si è ritornati alla vita di tutti i giorni. Senza un perchè. Ho paura di diventare un altro Manuel. Ne conosco già troppi, le persone vicine a me. Anche oggi mi impegnerò per dare il meglio, per rendere orgogliosa una famiglia. Poi mi spegnerò. Shutdown.
 
venerdì, agosto 11, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 15:55
Ultimo post prima delle agognate ferie...ne ho bisogno...pausa per poter cancellare, disfare e riniziare. Un bacio a tutti!

Learned how to rap as a little boy
Took alot of crap as a little boy
Always had to fight back as a little boy
Always under attack as a little boy
Never got good grades as a little boy
I was locked in a cage as a little boy
Still i never was afraid as a little boy
I was feeling my rage as a little boy
It's time to blow their minds

Learned how to lose as an older man
Sang alot of blues as an older man
But i saw it all through as an older man
Put together my crew as an older man
Felt alot of pain as an older man
I established my name as an older man
People piss on my game as an older man
Ain't nothin' gonna change as an older man
It's time to blow their minds now, baby
It's time to blow their minds now, baby
I'm on my grind now baby
Ya'll know it's my time now, baby
Come on!

Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?

Got treated like a clown as a little boy
Kept my feet on the ground as a little boy
When you're living in a dream as a little boy
Ain't nothing like it seems as a little boy
I was hatin' on the world as a little boy
I was lovin' all the girls as a little boy
I was into punk rock as a little boy
I was breakin' non-stop as a little boy
It's time to blow their minds

Got treated like a chump as an older man
Mixin' rock with the funk as an older man
Learned what a girl was as an older man
Now i know how to love as an older man
But i'm still a big kid as an older man
And i'de much rather give as an older man
Still i'm singin' in the rain as an older man
Ain't nothin' gonna change as an older man
It's time to blow their minds now, baby
It's time to blow their minds now, baby
I'm on my grind now baby
Ya'll know it's my time now, baby
Come on!

Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?

My life is one big dream
I'm lost in what it means
Don't wake me up 'cause it's almost over
These voices in my mind
Keep telling me it's time
To wake me up 'cause it's almost over

It's time to blow their minds now, baby
It's time to blow their minds now, baby
I'm on my grind now baby
Ya'll know it's my time now, baby
It's time to blow their minds now, baby
It's time to blow their minds now, baby
I'm on my grind now baby
Ya'll know it's my time now, baby
Come on!

Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?

My life is one big dream
I'm lost in what it means
Don't wake me up 'cause it's almost over
These voices in my mind
Keep telling me it's time
To wake me up 'cause it's almost over

Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
Who that is? what it say?
What it look like?
What it look like, baby?
 
giovedì, agosto 10, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:53
Camminare. Da qualche parte ho letto che il viaggio non finisce mai è solo il viaggiatore a fermarsi. Penso sia vero. All'inizio di questa estate, che pensavo sarebbe stata uguale a tutte le altre, ho decisamente intrapreso un viaggio. Un addio, ed ogni giorno che passa ringrazio di più il signore che ci sia stato, mi ha permesso di spalancare gli occhi su una mancanza che oggi mi investe con una violenza sempre più disarmante. Non sono felice di me. Non mi sento realizzato dalla mia vita ed ad ogni passo mi sento più lontano da questa situazione. Sto prendendo pian piano forma, inizio a essere consapevole della mia essenza e di cosa questa richieda al mondo. Rinascita. O nascita?
Certo i giorni passano lentamente, come ancora più lente si raccontano le notti, ma sto finalmente camminando. Non inseguo più. Il mio tempo.
Il dolore delle ferite è ancora vivido, ma so che guariranno. Ne sono certo.
 
mercoledì, agosto 09, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 08:08
Due ore di sonno sono poche. Comunque ci guardi, sono poche. Ci puoi girare in torno quanto vuoi, ma continuano a rimanere troppo poche. Perchè non riesco a dormire!? Inizio ad attraversare la fase di estraniamento dal mio corpo. Tutto mi sembra lontano. Anche gli attimi di assoluto piacere che mi capitano addosso. A volte mi capita di guardare parlare qualcuno, di fissarne le labbra, concentrato completamente sul movimento, tralasciando ogni possibile significato, ogni comunicazione, come se non stesse parlando con me. Disconnesso.
I capelli continuano a fuggire, l'appetito non è mai molto. Dimagrisco. La mia mente non è l'unica essenza che abbandona il mio corpo. Mi sento come drogato. Ma non mi drogo. Non più.
Mi manca. Voglio tornare ad essere la parte di qualcosa. Voglio tornare a respirare per qualcuno. Voglio risvegliarmi da questo sonno catatonico, tornare a dormire. Tornare ad amare. Tornare ad essere amato. Quanto mi manca. Violenza.
 
martedì, agosto 08, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 08:22
Mattino. Un qualunque mattino di questa estate. Non fa caldissimo, anzi. Il segno che la bella stagione sta lasciando spazio al fresco inizia a vedersi. A sentirsi. Ieri sera mi sono addormentato alle otto e trenta, lasciando un cellulare vagamente in fiamme sul comodino. Stanco.
Manca qualcosa. Continua a mancare. Il corpo è in forma, il cervello si sta spegnendo. Passo intere giornate a pensare a particolari, dimenticando di vivere la strada che sto facendo. Mi sento ad un bivio, il problema è che questo incrocio è composto da centinaia di strade e tutto quello che riesco a fare è stare fermo nel centro e continuare a guardare la strada da cui provengo impaurito per quello che ho davanti. Sicuro di non avere più nulla dietro. Mi sento tremendamente solo.
 
martedì, agosto 01, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 14:00
Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire.

Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi per giorni, mesi, anni in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo.

Torneremo ad avere più tempo, e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, e non riesci a capire .

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede anche se il vento porta tutto via con se, vivendo e ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
 
posted by Fabrizio Giannone at 08:36
Ieri sera, tornato a casa, cercando di mettere inutilmente apposto...in realtà avevo iniziato a incendiare dei cumuli di spazzatura...ho, come al solito, acceso il mio impiantino dolby "super anal" digital. Nella continua ricerca di musica nuova che mi possa far stare bene sono finito a salutare una vecchia conoscenza: in una sperduta directory del mio hard disk mi ritrovo un bel cd degli AudioSlave...una delle canzoni, doesn't remind me, mi ha dato molta soddisfazione, le parole sono adatte al momento...ascoltatela se riuscite...fa bene. Per lo meno a me.

PS: la mia voglia di margarita di ieri è stata soddisfatta alla sera...con il cocktail più di merda mai bevuto in vita mia...pena di morte ai baristi che non sanno fare il loro lavoro!

I walk the streets of Japan till I get lost
Cause it doesn't remind me of anything
With a graveyard tan carrying a cross
Cause it doesn't remind me of anything
I like studying faces in a parking lot
Cause it doesn't remind me of anything
I like driving backwards in the fog
Cause it doesn't remind me of anything

The things that I've loved the things that I've lost
The things I've held sacred that I've dropped
I won't lie no more you can bet
I don't want to learn what I'll need to forget

I like gypsy moths and radio talk
Cause it doesn't remind me of anything
I like gospel music and canned applause
Cause it doesn't remind me of anything
I like colorful clothing in the sun
Cause it doesn't remind me of anything
I ilke hammering nails and speaking in tongues
Cause it doesn't remind me of anything

The things that I've loved the things that I've lost
The things I've held sacred that I've dropped
I won't lie no more you can bet
I don't want to learn what I'll need

Bend and shape me
I love the way you are
Slow and sweetly
Like never before
Calm and sleeping
We won't stir up the past
So descretely
We won't look back

The things that I've loved the things that I've lost
The things I've held sacred that I've dropped
I won't lie no more you can bet
I don't want to learn what I'll need

I like throwing my voice and breaking guitars
Cause it doesn't remind me of anything
I like playing in the sand what's mine is ours
If it doesn't remind me of anything