venerdì, agosto 31, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 09:16
Se te ne vai
Io resterò
A difendere
L'idea di noi
Che vedevamo crescere
Quasi all'improvviso
Tu vuoi riflettere
Su ciò che è stato
E poteva essere
Stare qui
Non fa bene neanche a te

Dovunque andrai
Arriverò a riprenderti
Perchè tu sai che non ho
Intenzione di perderci
Forse come uomo
Potevo fare meglio
Però gli errori
Si commettono per sbaglio
E ora so
Che da qui ripartirò cosi
Guardando sopra la mia testa
C'è un altro mare
Se chiudo gli occhi
Riesco a immaginare
Oltre il volo degli uccelli
E degli aerei
Giorni lontani
Di noi domani

Non mi fa paura
Il tempo che corre
E mi porta lontano
Le cose che amiamo
Perchè so
Che voglio inseguirle
Per questo vivrò
Guardando sopra la mia testa
C'è un altro giorno
Che ha cancellato tutto
Il buio in un secondo
E ora vedo
Il tuo sorriso
Sono sicuro
Sarà bellissimo il futuro
Se guardo sopra la mia testa
C'è un altro mare
Chiudendo gli occhi
Riusciamo a immaginare
E oltre il volo degli uccelli
E degli aerei
Giorni lontani
Di noi domani
 
lunedì, agosto 27, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 09:38
Buongiorno. Mi chiamo Fabrizio. Sono un quasi ventinovenne in ricerca; da circa dieci vivo completamente fuori dal coro. Di qualunque tipo. Sono sereno, forse felice. Abito in un appartamento in centro città, anche se forse città è esagerato, da qualche mese. Sono italiano. Non penso tutta la settimana alla pizza, anzi inizio ad esserene infastidito. Per questo diserto. Amo scrivere e leggere. Colleziono libri e prendo appunti su di essi. Disegno per puro diletto. Ho un lavoro che mi permette di vivere in una società della quale non condivido i fondamenti. Ho girato un pezzo di mondo. Ho cercato di fare mie le persone che ho conosciuto. Ho amato fino alla morte, quindi mi sono chiuso in attesa. Ho cercato di capire e condividere una parte della strada. A volte è stato facile, altre meno. Parlo e mi racconto. Mi sono accorto della mia quasi incapacità di ascoltare. Per questo sto cercando di cambiare.
Oggi è lunedì mattina. Sono in ufficio. Forse questa è la causa del post.
 
sabato, agosto 25, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 12:41
Dopo aver dormito due ore...grazie di cuore a Ben per la vita che ci mette, quando io ne ho più poca da metterci:

Ho molta più paura di vivere
di quanta ne abbia di morire
Ho molta più paura di cadere
di quanta ne abbia di volare alto

Ogni morale ha una propria storia
e ogni storia una propria fine
Ogni battaglia le sue glorie
e le proprie conseguenze


 
venerdì, agosto 24, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 08:57
Sembra un bicchiere. Ma è il suo mondo. Lo guardo da dietro il vetro. Ma lui sembra non accorgersi della mia presenza. E' Ninja di Dio il mio nuovo amico casalingo. Rosso con una piccola macchia bianca sulla coda. Mi piace. Ne gioisco.

"Qualora l'universo intiero si muovesse per schiacciare l'uomo, nel momento di venire schiacciato e di morire, l'uomo saprebbe che muore. L'universo non sa nulla sulla nostra dignità risiede dunque ne pensiero.
Il privilegio del pensiero è ciò che fa di noi i fratelli maggiori di tutte le creature: è per questo che a noi sono affidate, per questo confidano in noi.
Ma deve essere un pensiero che in questo soltanto sia diverso dal pensiero del cane o della rondine, dell'ape o del delfino: che si dà e che si esprime a un più alto livello di coscienza, nell'ambito di una più evidente - anche se limitata - libertà.
E occorre che a coscienza e a libertà si accoppi la sapienza, quella che può ricondurci, dopo tanto errare, in sintonia con la natura di cui siam fatti, con le creature della terra e del mare e del cielo, con le palesi testimonianze di Dio.
Questo è il primo segno del risveglio, il primo sbadiglio del mattino, il primo ridestarsi a un nuovo giorno, più limpido, al centro di un universo riscoperto, nella carezza di un sole più caldo, sotto un cielo più sereno."
 
giovedì, agosto 23, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 09:21

La spalla sinistra si fa sentire.
Micro crosticine iniziano
la loro lenta,
ma inarrestabile, danza.
Il nuovo tatuaggio.
Un significato,
come per gli altri due,
vicino al cuore.
Lento
penso ad un sorriso.
Spalmo della vasellina,
ma non è il culo di una donna.

Manco il mio. Ed è già qualcosa.
 
mercoledì, agosto 15, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 21:27
In torno a me il teatro sopra Taormina. Di fronte alcuni ragazzi impegnati nella prova di ballo per il loro prossimo spettacolo. Nelle orecchie la musica di Frank Sinatra. Nel cervello una sola frase in ciclo infinito "Hai perso tempo, non sai più che vuoi qui".
Le lacrime sono difficili da trattenere, così come gli amici difficili da sentire. Parlano e camminano sulle gradinate. Ma sono solo col palco. Capita di essere rapiti dall'infinita perfezione di un momento di arte. Qualcuno gli ha anche dato un nome, ma poche parole difficilmente catturerebbero questo momento. E' come sono le dita di una donna sulla schiena. Non si possono spiegare facilmente, ma tutti sanno cosa donano. Volo sulla città, sull'isola. Il mare diventa una tavola di colori. Estremamente felice, completamente impaurito. Ho perso il punto davvero. Forse fra poco penserò al lavoro o a qualche storia d'amore. Ecco lo sto già facendo. Perdo nuovamente. Fatemi tornare indietro.

A prima.
 
venerdì, agosto 03, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 13:01
Sono in ufficio. Chiaramente è la pausa pranzo, anche perchè il sole è bello alto, e intorno a me non c'è nessuno. Ma io sono in ufficio. Stanco, infinitamente, stanco. Mi trascino tra i miei progetti, le commesse, purtroppo non del Galassia e i clienti che non vanno in ferie. Come me. Dio!

"The future is easy 'couse it doesn't exist.
The past is painful 'couse it exists forever"

Di seguito una canzone per piangere una per ridere.

When i reminisce ignorance was bliss,
Back in the days where the magic exist
Never be the same as it was, 'cuz the way it was
Just another day in the maze of a myth
Had a lot of fun living life on the run,
Never had a chance to pause to get a better glance
Everything was free and everything was fast
Never even thought it wouldn't last
When you go the mind of a man in the middle
Life is just a big fat riddle, so figure it out
Always thinking that you know
Everything little thing there is to know
But you don't really know, ya know?
It's like love, some people get it
For some it's just a glove that just never fitted
For me it's just a pain in the ass
But i'm addicted to the taste of hopin' it could last

Another day another night inside a lonely world
Another game another fight inside a lonely world
Another wrong another right inside a lonely world
Such a lonely world, such a lonely world
Who's the man (the man in the middle) x4
Maybe i'm a target for people that are bitter
At least i can say that i've never been a quitter
I remember high school, man i hated high school
It was like prison with bullies always putting me down
Just a little skater boy they could pick on
I learned to forgive'em, now i got the balls they can lick on
I loved sneakin' out when my mom was asleep
With my gothic girlfriend makin' love in the creek
With the mind of a man in the middle
It could be the end of the world as we know it
Still i never want it all, and i never want it now
I just want to cruise, if i loose then i'll figure it out
How the times flies, even with the blink of an eye
When you're young you absorb like a sponge in disguise
Then you get a little older and gather your thoughts
It's amazing what you learn
When you've never been taught, ya know?

No matter how hard i can try inside a lonely world
No one can hear me when i cry inside a lonely world
I'll never know the reasons why inside a lonely world
Such a lonely world (such a lonely world)




 
giovedì, agosto 02, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 10:18
La luna, il suo corpo, le mie dita. In questi giorni la luna sembra finta. Se ne sta lì, pallida e enorme, a guardarti. Lontana da ogni tuo problema.
Attraverso la stanza. Mi guardo intorno, ma non riesco a mettere a fuoco nulla. Neanche lo spigolo del letto che decide di esplodere contro la mia gamba. Tutto improvvisamente torna alla realtà.
Fa caldo, come direbbe qualcuno, un cazzo di caldo. In casa ci sono la bellezza di 32 gradi centigradi, l'umidità sfiora il 100%. In un metro cubo d'aria c'è la stessa quantità d'acqua che sta in un metro cubo di acquario (pieno); praticamente per spostarsi da una camera all'altra si può nuotare. Impossibile e non riscontrabile alcuna funzione celebrale; nulla di nuovo (sotto la luna) quindi.
In qualche modo raggiungo il mio stupendo frigorifero blu, apro la porta anni 50; una forte luce mi illumina. Nel primo ripiano cinque bottiglie d'acqua. Un sorriso in faccia. Penso di fermarmi a dormire nel frigo. Mi asciugo la fronte dal sudore, prendo una bottiglia. Come sono mi trasferisco sul terrazzo dove ho intenzione di passare la prossima mezz'ora a cercare di prendere un pò di fresco (!?) e scolarmi la bottiglia. Se i vicini mi vedessero ora chiamerebbero la polizia. Sono nudo e questo è solamente un terrazzo. Non una spiaggia per nudisti.

Cazzo se fa caldo.