sabato, aprile 19, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 17:50
Banana Yoshimoto
Il coperchio del mare

Alla fine dell’estate chi è stato l’ultimo a uscire dal mare?
L’ultimo è tornato a casa senza chiudere il coperchio del mare
E da allora per tutto questo tempo il mare è rimasto scoperchiato
I ciliegi, le dalie, le creste di gallo
I girasoli, le margherite e i papaveri
Perché continuano a fiorire
Ancora e ancora
In questo mondo senza te?

Non un libro da tutti. Non una scrittrice da tutti. Ancora una volta mi sono emozionato per la leggerezza estrema che le sue parole possono donare. Strade nuove si aprono ad ogni pagina e il concetto di carità assume finalmente un significato da poter abbracciare. Un consiglio a chi attraversa un periodo non troppo tranquillo.
 
martedì, aprile 08, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 16:15
Seduto su una massa di cavi, i piedi nelle scarpe antinfortunistica, sopra ad una pozza d'acqua. Rumore. Mi comprime tutt'attorno, fino a farmi quasi tagliare il respiro. Allegramente le mie dita battono i tasti del portatile a formare quelle che sembrano quasi frasi dal senso compiuto. Le gambe meno allegramente sono completamente distrutte da quella poca attività fisica che ormai mi concedo. Un piede batte il tempo di una canzone che il cervello sta ascoltando, ma che le orecchie non odono. Pazzo. Perso. Io.
Improvvisamente sono passati due giorni. Disconnesso dai miei pensieri, mi ritrovo a Granada, nella sala di attesa dell'aereoporto. Una Babilonia di pensieri, parole, azioni mi si dispiega davanti come un frutto acerbo. Non ne colgo il gusto. Corpi scordinati si muovono davanti, ne scaturiscono suoni irreali. Mi alieno dal mondo che ho davanti. Maledetto quel giorno che, in mezzo a tanta gente, ho perso la mia strada. Continuando a farmi del male. Ancora ad odiare.