lunedì, gennaio 22, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 17:19
22 ottobre 2006

L'unica cosa che mi separa dalla pazzia ormai certa sembra essere la macchinetta del caffè. Quella scatoletta metallica, dall'apparenza normalmente fastidiosa, ora è diventata la mia migliore amica. Le lente giornate si susseguono uguali ormai alla stessa frequenza delle epoche storiche; prima lavoro, poi lavoro casa, poi dormire. Poco. Per lo meno lei è lì. I suoi tre occhi rossi mi ricordano che devo aggiungere acqua e cialda. Un breve ruggito segnala la fuoriuscita dell'amaro liquido. Ecco. Ora posso gustare. I miei cinque minuti di pace mai interroti nè da telefonate nè da sterili conversazioni. Il rito viene consumato. Credo non appertengo. La mia religione votata al Dio della caffeina anche oggi ha ricevuto la necessaria devozione. Forse. Un giorno mi si fermerà il cuore o la gastrite mi dilagnerà lo stomaco. Chissà se avrò pregato abbastanza.

Fabrizio "Salvate il bianco coniglio #8" Giannone