sabato, gennaio 12, 2008
posted by Fabrizio Giannone at 19:20
L'aria in casa è sottile. Sono le sette e qualcosa di sera, ho attraversato velocemente un paio di camere. Penso a quanto siamo distanti. Chido gli occhi. Torno alla mia posizione, come se non me ne fossi mai andato. Una lacrima cade sulla guancia, non la mia.