mercoledì, luglio 12, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 09:56
E' solo un pò di me che se ne va.
Serata strana quella di ieri. Vissuta in maniera strana. Rosario della tata di quando ero piccolo. Persone lontane nel tempo. Lontane dai pensieri di oggi. Eppure basta uno sguardo e ti sembra di aver inventato la macchina del tempo. Sei dinuovo là.
Quante cose uno si aspetta. Quante no.
Poi casa. Ti aspetteresti, anzi io mi aspetto la vicinanza delle persone di oggi, o almeno di alcune. Ed invece un veloce sms ti fa capire che non puoi chiedere alle persone che non hanno nulla da dare se non poco tempo, poche parole e nessun sentimento. Mancanza di condivisioni.
Poi dolcezza. Non ti aspettersti nulla da altre persone che passano nella tua vita per caso, forse ansiose di scoprire in te quello che non hanno capito non esistere, ed invece queste raddrizzano i pensieri. Non più esili.
Io. La ricerca continua di una personalità, di un filo conduttore, di qualcosa da essere, mi hanno fatto dimenticare che ancora non sono nulla, se non un oggetto immerso in un mare di indifferenza. Freddo.
Forse sabato tatuaggio. Per non dimenticare le cose che ho vissuto, quelle che hanno avuto importanza e quelle che ne avranno. Forse no.
Periodo in bilico. Ma ormai mi ci ritrovo. Il viso non è più solcato dalle lacrime. La schiena è bella dritta. Il vento non lo soffro più.