venerdì, luglio 28, 2006
posted by Fabrizio Giannone at 10:33
Venerdì mattina, questa volte dolce. Piano piano il calore del mio corpo sta tornando. Volver. Sempre lontana, ma pian piano inizio di nuovo a vederla. La strada. Lo scopo. Sto cercando di capire che nella vita ci sono cose che non si possono avere; non ora, o almeno non nel modo che voglio io. Accettare o accontentarsi? Due parole che sembrano simili, ma che nella mia vita hanno significato sempre il giorno e la notte; accettare quello che non può essere o accontentarsi di quello che è? Il tiepido calore della mediocrità o l'insopportabile bruciare della perfezione? Per cosa è fatta la mia vita?

Un'estate fa
la storia di noi due,
era un po' come una favola.
Ma l'estate va
e porta via con sé,
anche il meglio delle favole.
L'autostrada è la, ma ci dividerà.
La mia strada della vacanza,
segnerà la tua lontananza.
Un'estate fa, non c'eri che tu...
Ma l'estate somiglia a un gioco,
è stupenda ma dura poco... poco... poco... poco...
Torno a casa mia
e torni pure tu:
sono cose che succedono.
Un'estate fa
che mi regalerà
un autunno malinconico, senza te.
L'autostrada è la, ma ci dividerà.
La mia strada della vacanza, segnerà la tua lontananza.
Un'estate fa, non c'eri che tu...
Ma l'estate somiglia a un gioco,
è stupenda ma dura poco... poco... poco... poco...
E finisce qui la storia di noi due:
due ragazzi che perdono...
Un'estate fa
la storia di noi due
era un po' come una favola