venerdì, febbraio 02, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 08:19
Passo lenta la mano sulla superficie irregolare. Ogni incavo o imperfezione è un sussulto al cuore. Il rito sta per essere consumato. I fianchi sono come gole di montagna. Il ventre ricorda una spiaggia lontana. Le dita scorrono sulla colonna vertebrale. Come tanti sassolini, la schiena vibra al mio passaggio. Ora si innarca. Posso sentirne l'odore circondarmi. Farmi suo. Questi due corpi prima distinti ora sono una sola cosa. Un morso diventa un bacio. Uno schiaffo una carezza. In questo mondo tutto raggiunge un significato nuovo, più alto. Provo ad allontanarmi, ma è impossibile. Sono completamente assorto. Ora respiro, penso e vivo alla stessa sua velocità. Molti brividi raggiungono ordinatamente la base del mio capo. Vedo prima un sorriso poi lacrime sulla sua faccia. Un'esplosione incontrollabile ci travolge. Ci dichiariamo amore eterno.
Questo vuol dire toccare l'anima. Questo è per sempre. Questo non va più confuso a piacimento.

Fabrizio "stufo di immature" Giannone