venerdì, maggio 18, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 17:32
Stanca, sembri solo stanca
nella notte bianca
d’indifferenza che
parla mentre guida parla,
seguitando parla
fa il grande ed offre lui…
e il giorno non c’è più.

Radio, voci tra i rumori,
pausa idrocarburi
e cessi luridi.
E bere
fondi di piacere
in polvere e partire…
è in vena ed offre lui.

GIORNI A PERDERE PER
NOTTI A FAR FINTA CHE SAI VIVERE
SCIOGLIERE SCORIE NEL VUOTO CHE C’È
SENZA GUARDARE MAI SOTTO DI TE.

Luci, gente indifferente
vortica nel niente,
puoi sempre ridere.

E stare, non ci vuoi più stare,
forse vomitare
che in fondo è facile…
che è sempre facile.

Mani, chiede le tue mani,
i tuoi discorsi strani
non gli interessano.

Mani, tra le gambe mani,
forse è già domani
o è un altro attimo.

GIORNI A PERDERE PER
NOTTI A FAR FINTA CHE SAI VIVERE
SCIOGLIERE SCORIE NEL VUOTO CHE C’È
SENZA GUARDARE MAI SOTTO DI TE.
GIORNI A PERDERE TE
GIORNI A PERDERE TE.

Fuori, scappi ed esci fuori,
fuori dai rumori
è notte limpida
di stelle, tra le insegne stelle,
di bambina stelle
indifferenti...
e scoppi a piangere.

GIORNI A PERDERE PER
NOTTI A FAR FINTA DI VIVERE
SCIOGLIERE SCORIE NEL VUOTO CHE C’È
SENZA GUARDARE MAI SOTTO DI TE.
GIORNI A PERDERE TE
GIORNI A PERDERE TE
GIORNI A PERDERE TE