lunedì, settembre 10, 2007
posted by Fabrizio Giannone at 07:44
Pochi ragazzi, tre o quattro in tutto, si ritrovano il sabato mattina presto. In comune hanno poco, fedi politiche, età e provenienza sociale diverse. Il punto di contatto è il malessere generalizzato nei confronti di una classe dirigente ormai imbarazzante. L'idea, ormai diventata necessità, di poter, o forse sarebbe meglio dire dover, cambiare lo status quo di una società ammalata, in balia di se stessa e di regole nate per poter fare l'interesse di alcuni. I furbacchioni.
La gente inizia ad arrivare, firma e si sfoga con noi; l'impossibilità di aprire un dialogo con quelli là, che da lontano tirano i fili della nostra vita e si arricchiscono alle nostre spalle. E' questo l'esercito dei qualunquisti. Individui stanchi, di destra quanto di sinistra, che hanno deciso di credere in primo luogo in se stessi, che vengono accusati di apoliticità. La politica è un affare della gente e a essa deve tornare. Noi siamo apartitici.

Io sono un ragazzo di destra, che però non si riconosce più nei valori dell'opposizione odierna. Da De Gasperi (o forse sarebbe meglio dire Degasperi) allo "psiconano" il percorso è stato deviato troppo. Noi non siamo nè tutti fascisti nè tutti di Forza Italia. In mezzo, come direbbe qualcuno, c'è il mare. Ho partecipato al vDay, caricandolo di significato; in quanto giovane penso che il futuro della società debba essere messo in mano ai miei coetanei e non a persone che stanno progettando un tempo che mai vedranno.

Spero che questo sia stato il punto di partenza di qualcosa di più grande.
La via è stata tracciata. Ora non ci resta che percorrerla.

Fabrizio.